"albertomarco"
Ti ringrazio delle tue considerazioni, che comunque non si discostano molto
da quelle che ci siamo fatti in tutti questi anni e ciò mi fa piacere, perché
viene confermato che non abbiamo discusso a vanvera. Quanto al manifesto, non
perché l'ho scritto io, riassumendo peraltro il parere comune del primo
nucleo, ma non mi sembra che sia generico: le materie elencate sono quelle
professionali e se si cercano interlocutori anche al di fuori della
professione, lo è perché diano il loro apporto costruttivo. In pratica si
cercava di fare con la materia lavoro ciò che già veniva fatto in materia
fiscale in it.economia.fisco a cui si sommava l'esperienza di
it.discussioni.commercialisti. Personalmente ritengo che vada aggiornato e
meglio precistao in alcune espressioni, ma purtroppo la procedura è difficile
e macchinosa, di modo che nessuno per ora si è cimentato nell'ardua opera.
Fermo restando che si è deliberatamente scelto di non far un gruppo moderato,
che lo avrebbe assimilato più ad una setta che non ad una libera stanza di
discussione, il problema è stato invece che sono passate diverse
vicissitudini: e se in un primo momento ci siamo scoraggiati perché il gruppo
veniva pesantemente scambiato per un posto dove piazzare offerte o domande di
lavoro, in seguito ci siamo trovati [e ci troviamo tuttora] a contrastare la
tendenza a considerarlo un forum di domande e risposte, che non arricchisce
collettivamente né chi domanda né chi risponde, a meno che le questioni non
siano di un genere che dia l'opportunità di interpretazioni e di un confronto
di pareri.
Per questo, pur senza consultarci preventivamente, è venuto naturale che in
generale si rispondesse solo a quest'ultimo gruppo di domande, tralasciando
volutamente roba tipo "sono assunto col V livello, quanto mi viene di netto?"
oppure informazioni che con un po' di buona volontà si trovano cul contratto
di categoria e magari, anche per domande parziali di questo tipo, intervenire
per correggere precedenti risposte evidentemente errate, che potevano portare
l'interlocutore fuori della giusta strada, come mi è capitato proprio ieri.
Queste scelte sono state riassunte, a cura di una collega per la quale
abbiamo molto stima, in alcune regoline interne, che ogni tanto portiamo
all'attenzione dei partecipanti e che, per tua comodità se ne sei
interessato, potrai trovare in http://ilc.altervista.org/index.html, fermo
restando che è gradito qualsiasi apporto per correggerle oppure integrarle.
Quanto al nome del newsgroup, ci è stato praticamente imposto dal GCN, cioè
l'organizzazione che sovrintentende in Italia alla gerarchia dei gruppi di
discussione e non c'è stata alcuna possibilità di modificarlo in senso più
allineato con la sua operatività
Scusa la prolissità, però mi sembrava doveroso essere abbastanza preciso con
un collega, come credo che tu sia, al fine di evitare incomprensioni. Poi è
ovvio che ognuno fa come preferisce, perché è molto chiaro che qui non ci
sono padroni, anzi ci sono amici, come molti di noi lo sono diventati.
Ciao e buon lavoro